20110801102349E’ nota anche come la malattia del bacio poiché largamente diffusa tra gli adolescenti e nei giovani entro i 25 anni di età. La mononucleosi è una malattia infettiva virale dovuta al contagio con il virus Epstein-barr.

Questa malattia attacca i globuli bianchi, in particolare i linfociti B e causa tosse, faringite e può essere accompagnata anche da febbre. Per la natura dei suoi sintomi è molto facile confondere la mononucleosi con una semplice influenza, si avvertono infatti dolori muscolari, sensazione di freddo, stanchezza e mal di testa. Il contagio con il virus Epstein-barr avviene tramite un contatto diretto, attraverso lo scambio di saliva, appunto nel bacio, o tramite rapporto sessuale, oppure in maniera indiretta, utilizzando ad esempio posate di un portatore sano o tramite contatto ravvicinato. Il virus ha un lungo periodo di inattività, i portatori sani, infatti, possono essere veicolo di contagio anche un anno dopo avere contratto l’infezione. Almeno il 90% della popolazione infatti ha contratto il virus della mononucleosi ma a seguito dello sviluppo di anticorpi non ha manifestazione segni evidenti della malattia.

Anche se non ci sono particolari pericoli dal contrarre la mononucleosi, i sintomi più gravi possono essere avvertiti da pazienti già debilitati da altre malattie. La mononucleosi infatti deve essere trattata con la dovuta prontezza in soggetti il cui sistema immunitario è già debole. In questi casi oltre alla stanchezza e ai dolori muscolari la febbre può presentarsi anche con temperature alte. Oltre al riposo a letto nei casi il decorso della malattia non sia superato entro 2 settimane, il medico può consigliare una terapia di ibuprofene o acetaminofene. La febbre, inoltre, può essere trattata con antipiretici. Solo in caso di gravi sintomi si può fare ricorso ai farmaci a base di cortisone e alle immunoglubuline per evitare complicanze gravi.